martedì 27 settembre 2011

Yi Chuan Teoria 2 - corso 2010-2011

                                                                        II

                                                   MOVIMENTI LENTI (SHI LI)

Lo shi li (”provare o testare la forza”) permette di trasferire nel movimento la “forza” sviluppata principalmente dagli esercizi di zhan zhuang.
Si tratta di movimenti lenti (a livelli avanzati anche veloci), continui e ripetitivi, che devono sviluppare la capacita’ di usare la forza costruita e accumulata con le posizioni statiche in modo dinamico.
Nello Shi Li si cerca di mantenere in movimento le stesse sensazioni di integrazione e di pienezza accumulate nello zhan zhuang.
Shi Li e Zhan Zhuang sono quindi collegati, l’uno è l’estensione dell’altro nello spazio.
Il fondatore Wang Xiangzhai soleva infatti ripetere: “Shili è lo zhan zhuang esteso nello spazio, e lo zhan zhuang è uno shi li ridotto”.
                                                      
    
Oltre a mantenere uno stato di corretta postura ed equilibrio, per sfruttare al meglio le ‘sinergie’ tra  muscoli posturali e muscoli fasici, e’ molto importante mantenere la concentrazione o immagine e coordinamento della mente.
Il movimento nell’allenamento dello Shi Li deve essere: “naturale, morbido e  rilassato, quando una del corpo si muove, non c’e’ nessuna parte che non si muove”
Gli Shi Li si differenziano in due categorie principali:
Shi Li Fondamentali, utili soprattutto per ‘imparare’ a muovere correttamente il corpo e sviluppare le sinergie muscolari e mentali nelle otto direzioni.
Shi Li propedeutici ai colpi (diretti, ganci, colpi circolari, calci ecc…),  nei quali qualunque sia il movimento e l’immagine utilizzata, si comincia a sperimentare concetti quali: “forze contrapposte” e “rilassamento e tensione”: quindi nel movimento  si curerà il movimento inverso (unità di trazione reciproca),  alternando continuamente  movimenti lenti a movimenti veloci e esplosivi.

Intervista Wang Xiang Zhai sullo Shi Li
Pechino 1927
“Dopo aver perfezionato l’allenamento di base della Boxe (Zhan Zhuang), gli istinti naturali sono stati rafforzati. Traducendoli in pratica, bisogna prestare la massima attenzione alla potenza del desiderio umano: a volte, a causa della predominanza del desiderio, la forza naturale istintiva diventa qualcosa che non ha nulla a che fare con l’espressione degli istinti naturali. Per questo motivo gli antichi saggi raccomandavano di non provare ad accelerare la crescita dei germogli tirandoli. La modalità di espressione degli istinti naturali puo’ essere adattata alle esigenze personali di ognuno, ma per prima cosa bisogna capire la natura mobile della forza, poiche’ solo sperimentando la propria energia si puo’ conoscere la propria forza ed imparare ad usarla. Per prima cosa bisogna rendere la forza omogenea in tutto il corpo, i  muscoli agili e le ossa in grado di sostenere la struttura del corpo, affinche’ i muscoli possano contrarsi, allungarsi, rilassarsi e tendersi in maniera armonica. La forza dovrebbe nascere all’interno ed esprimersi all’esterno. Nel movimento si predilige la lentezza anziche’ la velocita’, la calma anziche’ l’impulso; il movimento dovrebbe essere lieve e lo spirito concentrato. Quando vogliamo muoverci ci fermiamo, quando vogliamo fermarci ci muoviamo; quando ci muoviamo, non possiamo fare a meno di fermarci,  e quando siamo fermi non possiamo fare a meno di muoverci. Nella prova dell’energia Shi Li, la forza non deve essere mai unilaterale, e meno che mai semplice forza bruta. Si dovrebbe riuscire a intuire se la forza e’ distribuita omogeneamente in tutto il corpo oppure no, se puo’ essere espressa in qualunque momento, e soprattutto se siamo in grado di reagire alle condizioni ambientali; non bisogna permettere, inoltre, che la mente e lo spirito si disperda. Dobbiamo essere in grado  di esprimere forze leggere e forze pesanti; quando si muove una singola parte, tutto il corpo si muove. Su e giu’, sinistra destra, davanti e indietro: non dimenticate nulla! In sostanza, tutto cio’ che non porta comfort, felicità e acquisizione di forza non merita di essere chiamato Boxe”

 A.


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