mercoledì 28 settembre 2011

Qi Gong - Principali effetti benefici

Il Qi Gong è la migliore arte antica in grado di potenziare le difese immunitarie dell’organismo, altamente preventiva contro le malattie.
Nelle aziende in cui sia impiegati che operai praticano  abitudinariamente almeno mezz’ora di esercizi di Qigong ogni giorno, semplicemente in piedi nell’ ufficio stesso e con la finestra aperta, è stato riscontrato dopo un anno circa di pratica assidua, un aumento del rendimento e della produttività nei soggetti e soprattutto vi sono state rarissime assenze per causa di malattia.

SISTEMA NERVOSO
Dagli sviluppi più recenti della neuro-fisiologia ed in particolare attraverso lo studio del sistema nervoso centrale, è sempre più chiara l’importanza del ruolo che quest’ultimo gioca nell’economia dell’organismo umano.
Sappiamo che il sistema nervoso, in particolare il cervello, rappresenta il centro che governa e regola in senso funzionale ed organico tutti gli altri distretti del corpo; attraverso la complessa funzione integrata del sistema nervoso (riflessi condizionati e non), l’uomo può adattarsi all’ambiente e trasformarlo a proprio vantaggio e allo stesso tempo riadegua le attività di tutti i propri sistemi ed organi. Pertanto qualsiasi esercizio fisico che migliori la complessa funzione del sistema nervoso centrale è salutare per l’intero organismo, questa è in sintesi l’azione esercitata dal Qigong . Nell’esecuzione  si richiede che il praticante sia rilassato, concentrato e capace di dirigere la sua completa attenzione su qualsiasi parte del proprio corpo, la qual cosa è già di per sé un’ottima disciplina per la mente. Inoltre il movimento degli occhi, delle braccia, del busto e delle gambe devono essere armoniosi, senza dissonanze o interruzioni, improvvise.
A causa della complessità di alcuni movimenti, è necessario possedere un appropriato controllo del corpo ed un adeguato senso dell’equilibrio, requisiti che si possono ottenere soltanto attraverso un’intensa attività cerebrale, ciò attiva di conseguenza in misura elevata i meccanismi ed i processi fisiologici del sistema nervoso centrale e di tutti gli altri sistemi ed apparati dell’organismo.
Negli esercizi di Qigong la sperimentazione ha dimostrato che lo stato d’animo in cui si deve predisporre il praticante, persino prima di cominciare l’esercizio, può già di per sé influenzare il chimismo del sangue, il processo dinamico della circolazione, gli scambi respiratori.
Uno spirito sereno nel corso di un esercizio riveste maggiore importanza per i pazienti affetti da malattie croniche, poiché non solo riattiva sotto ogni aspetto i meccanismi fisiologici, ma contribuisce ad eliminare gli stati d’animo negativi spesso abbinati a queste malattie.

APPARATO CARDIOVASCOLARE E RESPIRATORIO

Gli effetti del Qi Gong sul sistema cardiovascolare sono strettamente legati alla sua azione sul sistema nervoso.
I movimenti attivano i muscoli e le articolazioni e danno origine ad una respirazione ritmica che coinvolge soprattutto il diaframma, stimola la circolazione del sangue e della linfa e riduce la stasi sanguigna.
Com’è noto, contrarre e rilassare sistematicamente tutti i muscoli scheletrici promuove la circolazione venosa, assicurando il ritorno del sangue venoso e quindi una pressione adeguata nell’atrio destro.
Anche la respirazione regolare favorisce la circolazione dal momento che, all’aumentare del volume toracico durante l’inspirazione, aumenta parallelamente la pressione interna negativa, che a sua volta riduce la pressione nelle vene cave superiore ed inferiore, accelerando il ritorno del sangue venoso al cuore.
Con il rilassamento graduale del torace, i movimenti diventano armoniosi e ben coordinati con il ritmo respiratorio, la respirazione stessa, resa più agevole e naturale, è in grado di esplicare pienamente le sue funzioni, e come risultato si ha il miglioramento della circolazione sanguigna e linfatica.
I movimenti regolari del diaframma e dei muscoli mantengono una fluttuazione costante della pressione addominale: quando essa aumenta, si ha una compressione delle pareti venose e il sangue viene spinto con maggior vigore nell’atrio destro; per contro, quando la pressione si riduce, il sangue refluisce verso l’addome.
In questo modo, la respirazione ritmica dell’esercizio migliora la circolazione sanguigna nel suo complesso e il nutrimento del muscolo cardiaco in particolare.
In aggiunta, i movimenti del diaframma producono un massaggio costante del fegato, che contribuisce a risolvere il “sangue stagnante nel fegato” e migliora la funzionalità epatica.
Per tali motivi la pratica regolare del Qi Gong costituisce una valida misura terapeutica contro molti tipi di cardiopatie e contro l’arteriosclerosi, inoltre esso promuove la funzione regolatrice del sistema nervoso centrale, migliora la coordinazione tra i vari organi del corpo umano, determina un aumento del tono vagale, assicura un adeguato apporto di sangue e d’ossigeno ai tessuti e facilita il metabolismo delle varie sostanze.
La respirazione lenta e profonda e l’impegno dei muscoli addominali durante la pratica non solo aumentano la ventilazione polmonare, ma attraverso le variazioni ritmiche della pressione endoaddominale, accelerano il flusso sanguigno e gli scambi gassosi all’interno degli alveoli polmonari, quindi intervengono attivamente nel preservare la vitalità.

METABOLISMO BASALE

Non è ancora disponibile un’informazione completa su quest’argomento, tuttavia a giudicare dalle differenze riscontrate fra i due gruppi citati sia per quanto riguarda le modificazioni della struttura ossea, che l’incidenza dell’arteriosclerosi, risulta evidente che la pratica del Qigong produce effetti rilevanti sul metabolismo dei lipidi, delle proteine, dei sali di calcio, di potassio e di fosforo.
Recentemente sono stati compiuti ampi studi in tutto il mondo sull’incidenza degli esercizi fisici sul processo d’invecchiamento, partendo dalla rilevazione dei parametri relativi al metabolismo delle sostanze organiche.
E’ stato ad esempio riportato che il contenuto di colesterolo, presente nel sangue di un anziano, diminuisce dopo la pratica di un esercizio fisico della durata di 5 – 30 minuti e che questo si verifica in particolare nei pazienti affetti da ipercolesterolemia.
Le indagini condotte sul metabolismo di una serie di pazienti anziani affetti da arteriosclerosi, riportano che dopo 5 – 6 mesi di pratica del Tai Chi Chuan e soprattutto degli esercizi di Qigong si verifica un aumento d’albumina nel sangue, mentre si registra una notevole diminuzione dei livelli ematici di globuline e di colesterolo, parallelamente ad una progressiva regressione della sintomatologia arteriosclerotica.
Queste rilevazioni, per quanto di carattere preliminare, offrono tuttavia ampi elementi indicativi del fatto che la pratica regolare del Qi Gong incide in una certa misura sul metabolismo corporeo.


APPARATO DIGERENTE

Come già detto, dal momento che il miglioramento funzionale del sistema nervoso influenza positivamente l’attività di tutti gli altri sistemi, è evidente che soprattutto la pratica del Qigong svolge un’azione sia preventiva che terapeutica anche sulle patologie dell’apparato digerente (nelle sue svariate funzioni di peristalsi, secrezione ed assimilazione) derivanti da squilibri funzionali di ordine neurologico.
Inoltre l’esercizio respiratorio può esercitare una stimolazione meccanica sul tratto gastro-intestinale, può accelerare la circolazione sanguigna e può quindi migliorare la digestione prevedendo la costipazione.

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